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28.01.2016 15:16 Età: 8 yrs
Categoria: Questioni di Lingua Sarda, Libri e Pubblicazioni
Autore: C. Puddu

Il poeta bilingue Barore Chessa di Cheremule ha tradotto i salmi in sardo-logudorese

Barore Chessa di Cheremule ha tradotto i salmi in sardo-logudorese L’opera pubblicata dalla Edes di Sassari con prefazione di monsignor Pietro Meloni, vescovo emerito di Nuoro


Il poeta bilingue Salvatore (Barore) Chessa di Cheremule (SS), ci era noto per le due recenti pubblicazioni in versi Raighinas de poesia e Sentimenti in piena. Nel recensire i volumi, avevamo evidenziato ed apprezzato il sapiente equilibrio ed abile uso della limba del Logudoro e l’innata sensibilità poetica, in un armonioso intreccio di sentimenti ed emozioni, nel trattare di fede e trascendente per coltivare un dialogo intimistico-riflessivo con Dio.

E proprio nel segno di una profonda maturità cristiana, forte anche delle due particolari esperienze liriche già edite, Barore Chessa si è cimentato nell’impegnativo e complesso lavoro di traduzione dei Salmi nel musicale limbazu logudoresu.

Sos Salmos (E.DE.S. – Editrice Democratica Sarda, Sassari, 2015), impreziositi dallo scritto di prefazione di monsignor Pietro Meloni, dalla collaborazione dell’esperta mano del professor Salvatore Tola, nella rilettura e revisione dei testi, e del dottor Enrico Chessa per la fase di stesura e di stampa, sono stati pubblicati con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Cheremule e dell’Associazione culturale “Boghes de Cheremule”.

L’operazione di traduzione, che soprattutto nello specifico di testi sacri deve coerentemente evitare il rischio di tradirne i significati degli scritti originari, ha indotto il Chessa a profonde riflessioni e necessità di conoscenze competenti e di studio per salvaguardarne l’espressività, la sostanza e la musicalità in versione sarda. Le scelte del poeta-traduttore si sono rivelate all’altezza della sfida, sia nell’interpretazione contenutistica che linguistica, tanto da far scrivere a monsignor Meloni di “unu cantu nou”, fatto “risuonare nella dolce lingua sarda” da Barore Chessa “usignolo di Cheremule”, e di quanto sia ora “emozionante e commovente” poter cantare Sos Salmos “nella nostra armoniosa lingua sarda”.

I Salmi, che secondo la tradizione furono composti principalmente da Davide, Salomone e autori anonimi ( il numero 90 è attribuito a Mosè e il 104 è considerato il più antico, tanto da farlo risalire all’egiziano Inno al Sole del XIV secolo a.C.), trattano i generi letterari delle lodi-inni, suppliche, ringraziamenti, meditazioni sapienziali. Il particolare carattere poetico e di canto dei Salmi, nel percorso del cristianesimo, ha acquisito un profondo valore spirituale di preghiera e di utilizzo nella liturgia.

Il carattere poetico e di canto in forma antifonale, responsoriale e diretta, certamente, troverà nuova vitale emozione ed esaltazione dalla traduzione in sardu-logudoresu di Barore Chessa.

Cristoforo Puddu