Grândola Bidda Morisca

Grândola Bidda Morisca (Grândola Vila Morena) - Stefania Secci Rosa

Custu est s'arregalu chi intregaus a su Portogallu, a Zeca Afonso e a sa dì chi is Paisus nostrus s'ant pigau a nou sa libertadi insoru, su 25 de Abrili.

Cun arreconoscèntzia e arrespetu

Stefania Secci Rosa

Autor: Zeca Afonso

Traduçao: Stefania Secci Rosa

Direçao: Stefania Secci Rosa

Cantoras: Stefania Secci Rosa, Francesca Corrias, Balentes ( Stefania Liori, Federica Putzolu, Pamela Lorico), Lulli Lostia, Alice Marras, Claudia Aru.

Video e ilustrações: Marina Brunetti Marinetti

Mistura de som: Emanuele Pusceddu

La canzone di Josè Afonso “Grândola Vila Morena”,simbolo della rivoluzione dei garofani in Portogallo,viene tradotta in sardo e reinterpretata da un collettivo di cantanti isolane

per celebrare l’anniversario della liberazione d’Italia.

“Grândola bidda morisca” è il titolo del brano cantato da Stefania Secci Rosa, Francesca Corrias, Claudia Aru, Alice Marras, Lulli Lostia e il trio delle Balentes Stefania Liori, Pamela Lorico e Federica Putzolu.
Il lavoro è disponibile sulla piattaforma YouTube.

Pubblicato sulla piattaforma YouTube da un collettivo di cantanti sarde coordinato da Stefania Secci Rosa, il brano Grândolabidda morisca, traduzione in lingua sarda della celeberrima canzone simbolo della rivoluzione dei garofani portoghese “Grândola Vila Morena” dell’autore e cantante lusitano Josè Afonso. 

Per celebrare l’anniversario della liberazione d’Italia, le cantanti Stefania Secci Rosa, Francesca Corrias, Claudia Aru, Alice Marras, Lulli Lostia e il trio delle Balentes composto da Stefania Liori, Pamela Lorico e Federica Putzolu hanno deciso di collaborare alla realizzazione della versione sarda della canzone simbolo della rivoluzione dei garofani in Portogallo risalente al 25 aprile del 1974. Il video e le illustrazioni sono a cura dell’illustratrice Marina Brunetti Marinetti. La traduzione del brano è stata curata da Stefania Secci Rosa con la verifica e i consigli sulla lingua sarda di Enrico Putzolu

Tra le canzoni simbolo per un popolo, sicuramente è possibile identificare Grândola vila morena” di Josè Afonso come una delle canzoni più famose della storia e sicuramente la più famosa di quella del Portogallo.


Fu proprio la diffusione del brano sulle frequenze di "Rádio Renascença" (emittente cattolica portoghese), che diede il segnale d'inizio, alla mezzanotte del 25 aprile 1974, alla Revolução dos cravos, la "rivoluzione dei garofani" (così chiamata dai fiori che una venditrice ambulante si mise a offrire ai militari di sinistra la mattina del sollevamento, in Praça do Comércio) che mise fine alla dittatura fascista portoghese, che durava da cinquant'anni.

Una canzone scelta e utilizzata dai militari, dunque, per cantare di fraternità, di pace e di uguaglianza, valori fondanti della rinascita dopo un sanguinoso e stremante periodo caratterizzato, tra l’altro, dalle disastrose guerre coloniali.

“Ho deciso di adattare e tradurre in sardo il brano di Josè Afonso Grândola Vila Morena, che da oggi rivive anche nella versione intitolata Grândola bidda morisca per celebrare l’anniversario della liberazione d’Italia, coinvolgendo alcune tra le mie colleghe – spiega la cantante Stefania Secci Rosa - e con grande rammarico (a causa delle limitazioni che viviamo in questo periodo) non ho potuto estendere l’invito a tutte quelle che avevo previsto.

Abbiamo registrato da casa e confezionato l’intero lavoro in soli due giorni, con l'aiuto dell’ingegnere del suono Emanuele Pusceddu. Per la realizzazione del video e delle illustrazioni ci siamo avvalse della collaborazione di Marina Brunetti Marinetti, illustratrice delicata e appassionata.

Ad affiancarmi in questo progetto ci sono Francesca Corrias che apre il brano, seguita da Stefania Liori, e poi il trio delle Balentes composto da Pamela Lorico e Federica Putzolu, e poi Alice Marras, Lulli Lostia e Claudia Aru.

Amo lavorare con le mie colleghe. Ogni volta succede qualcosa di speciale e questo è indubbiamente uno degli aspetti più affascinanti e gratificanti del mio lavoro. Questo brano vuole essere un bel regalo, nella speranza che venga ricantato in occasione dei prossimi anniversari della liberazione, come simbolo di fratellanza con il Portogallo, l'unico paese con cui condividiamo questa importantissima giornata.”