Mandas. Museo Comunale Is Lollasa de is Aiaiusu

Museo Comunale Is Lollasa de is Aiaiusu

Museo Comunale Is Lollasa de is Aiaiusu
Via Sant’Antonio - Mandas (CA)
Tel. +39 070 98780214 (Comune di Mandas) Fax +39 070 98780226
e-mail: comune.mandas@tiscali.it

Oggetti conservati

Oggetti e utensili arte contadina.

Giorni e orari di apertura
Su richiesta contattare i seguenti numeri: +39 339 1450006 (Gino Manca), +39 340 8097454 (Adriano Crabu). Ingresso gratuito.

Il museo
Il Museo Comunale “I Lollasa de is Aiaiusu”, inaugurato il 5 agosto 2005, propone un percorso nella storia locale grazie alle suggestioni di una tipica casa contadina ottocentesca inserita nel compendio Mediovale dove è possibile visitare anche la chiesa duecentesca di Sant’Antonio Abate ed un tratto della strada di epoca romana ad essa antistante.

 

Il visitatore si può far prendere idealmente per mano dalle parole del famoso scrittore inglese David Herbert Lawrence, che visitò il borgo di Mandas nel gennaio 1921, e una volta giunto nel cuore del centro storico, a pochi metri di distanza dall’elegante ex palazzo municipale (1859) e davanti al Monte Granatico scorge il Museo comunale allestito nella casa un tempo appartenuta alle famiglie Marongiu e Landis.

“Quasi non credo ai miei occhi” scrive Lawrence “tanto tutto era simile all’Inghilterra, alle regioni brulle della Cornovaglia o alle alture del Derbyshire. Sono così felice, su questa strada nuda e solitaria, che non so che fare di me stesso. Anche lei (la moglie Frida, ndr) sente lo spazio intorno e la libertà di muoversi, come mai si sente in Italia e in Sicilia, dove tutto è classico e definito”.

Suddiviso in 9 ambienti il museo propone: Sa lolla de su forru e de su carru (la stanza del forno e del carro), S’apposentu de croccai (la stanza da letto), Sa lolla de is ainas (la stanza degli attrezzi),

Sa lollixedda, Sa lolla de su trellaxiu (la stanza del telaio), Su magasinu de su binu (il magazzino del vino), Sa lolla, Sa coxinedda (la cucina piccola). Una volta raggiunta l’uscita ci si immette nella classica lolla obetta (loggiato aperto) e quindi nel piazzale delle feste dove, a gennaio, il falò in onore di Sant’Antonio Abate, a cui è dedicata la chiesa antistante.