Museo Etnografico Su Magasinu de su Binu
Via Necropoli, 24D - Sant’Antioco (CI)
Tel. +39 389 0505107 - Tel. / fax +39 0781 800596
www.archeotur.it
e-mail: info@archeotur.it
tofet@tiscali.it
archeotur@tiscali.it
Oggetti conservati
Oggetti relativi al mondo agropastorale, alla lavorazione del bisso e della palma nana.
Giorni e orari di apertura
Aperto tutti i giorni ad esclusione del 25 e 26 Dicembre, del 1 Gennaio e del giorno di Pasqua.
Orario estivo (1 Aprile / 30 Settembre): 9,00-20,00.
Un giorno alla settimana nei mesi di Luglio ed Agosto: 9,00-24,00.
Orario invernale (1 Ottobre / 31 Marzo): 9,00-13,00 / 15,00-18,00.
Servizi museali aggiuntivi
Bookshop, accesso disabili.
Vengono attivati per le scuole laboratori relativi alla lavorazione del pane delle cerimonie, della palma nana (in particolare le palme di Pasqua), alla fusione dei metalli, al riciclaggio della carta, ai giochi antichi, alle erbe medicinali.
Il Museo
Il Museo ha sede in uno spazioso e caratteristico magazzino completo di lolla (cortile parzialmente coperto nel quale si svolgevano le attività domestiche della famiglia), il cui primo impianto è databile al XVIII secolo. Recentemente ristrutturato è inserito nell’area della necropoli ipogea punica che in passato si estendeva per oltre sei ettari su tutta la collina del Castello, fino alla cattedrale paleocristiana sotto la quale oggi è possibile visitare le “Catacombe”.
Gli ipogei, nell’area nella quale sorge il museo, sono stati utilizzati come abitazioni dalle famiglie più indigenti fino alla fine degli anni ‘60. L’esposizione del museo è articolata in due ambienti: una parte coperta, su magasinu, e un grande cortile. L’ambiente al coperto ripropone la tipologia del classico medau sulcitano, all’interno del quale trovano posto gli attrezzi per lo svolgimento dei vari lavori. Sono presenti la sezione casearia, con gli utensili necessari alla raccolta del latte e alle successive lavorazioni;
la sezione degli attrezzi ad uso agricolo che testimonia la vocazione cerealicola sulcitana. Merita particolare attenzione la sezione dedicata al lavoro della vite, con gli attrezzi necessari alla potatura, al trattamento antiparassitario, alla raccolta dell’uva, alle diverse fasi della vinificazione.
All’esterno, sotto la lolla, si trovano gli attrezzi relativi agli altri mestieri, quali il bottaio, il falegname, il fabbro. La grande importanza rivestita dagli animali nei vari ambiti della vita, del lavoro contadino e pastorale è documentata da un gran numero di oggetti, tra i quali finimenti e attrezzi per cavalcature e bestiame da soma e da traino. Di notevole pregio gli aratri nelle diverse forme, in legno e in ferro. Merita particolare attenzione la sezione riservata alla panificazione, che viene presentata nelle sue diverse e complesse fasi.
Altra importante sezione del Museo è quella dedicata alla palma nana (Chamaerops humilis) e a tutte le fasi della sua lavorazione. Sono infatti esposte scope, corde, borse, pennelli, vari tipi di intrecci. Di eccezionale importanza il settore riservato al raro bisso marino, conosciuto anche come “seta di mare”, e alla Pinna Nobilis, il grosso bivalve dal quale viene appunto ricavato il bisso. Un tempo attività fiorente, oggi la lavorazione del bisso è quasi scomparsa.
Curiosità
L’area museale è completata da una parte etnoantropologica con il Villaggio Ipogeo, di recente apertura. Si tratta di una parte della necropoli punica profanata nel corso del medioevo e fino al 1900 utilizzato e abitato sino al 1970 dalle famiglie più povere del paese.